
"Stochastic assessment of special-rate life annuities", pubblicato nel Settembre 2024 nella rivista Decisions in Economics and Finance, è uno studio del Centro di Ricerche Assicurative "Ermanno Pitacco" di MIB Trieste School of Management.
Presentazione
I trend sulla durata di vita e i vari interventi legislativi sulla definizione del beneficio pensionistico pubblico fanno sì che la ricchezza degli individui sia esposta, in particolare dall’età adulta avanzata in poi, a vari rischi, tra cui quello di esaurimento del proprio patrimonio; a causa di una lunga durata di vita (evento di per sé positivo), ci si potrebbe infatti trovare in ristrettezze finanziarie. Questo rischio può essere coperto sottoscrivendo un prodotto di rendita vitalizia, che garantisce un pagamento a vita.
Il mercato delle rendite, tuttavia, resta sottodimensionato, e non solo in Italia. La domanda è modesta. Tra i vari motivi, c’è quello del prezzo: la rendita viene percepita costosa da molti, in particolare dai soggetti che non godono di condizioni di salute ottimali. In effetti, nel prodotto tradizionale di rendita il prezzo è formulato avendo come riferimento soggetti in condizioni di salute ottimali e con stile di vita buono o molto buono.
Le rendite special-rate sono caratterizzate dall’offerta di prezzi differenziati in relazione allo stile di vita o allo stato di salute del sottoscrittore. La loro disponibilità potrebbe stimolare la domanda, con effetti di ampliamento del numero di posizioni assicurate, ma altresì di maggiore eterogeneità tra le stesse, a causa di una maggiore diversificazione delle aspettative di vita dei sottoscrittori.
Offrendo rendite, i gestori si espongono a propria volta al rischio di longevità, rispetto sia ai singoli sottoscrittori (che potrebbero avere una durata di vita superiore alla media), sia all’intero insieme di sottoscrittori (la cui durata media di vita potrebbe rivelarsi superiore a quanto previsto in fase di fissazione del prezzo). Il rischio (in particolare, il primo) si riduce quando la dimensione della collettività è più ampia, ma può risultare accresciuto quando la collettività è eterogenea.
Il paper studia quest’ultimo problema, indagando il trade-off tra dimensione ed eterogeneità sul profilo di rischio del gestore. Il paper estende un precedente problema già analizzato nell’ambito delle ricerche di DemoLab (Pitacco e Tabakova, 2022), ma lavorando con un modello più generale. I risultati ottenuti suggeriscono (in linea con la precedente ricerca di DemoLab) che il profilo di rischio del gestore dovrebbe migliorare a fronte di un maggior numero di rendite sottoscritte, pur a fronte di una maggiore eterogeneità delle singole posizioni. In altri termini: le rendite special-rate possono rappresentare un’opportunità di crescita del mercato. Occorre, tuttavia, notare che, nel complesso, i gestori di rendite restano esposti al cosiddetto rischio aggregato di longevità, cioè al rischio che la durata media di vita dell’insieme dei sottoscrittori risulti superiore alle aspettative. Le possibili soluzioni per far fronte a questo rischio sono oggetto di varie discussioni in ambito accademico e professionale e costituiscono altresì temi di ricerca del Centro.
Autori
Annamaria Olivieri, PhD, Direttore del Centro di Ricerche Assicurative "Ermanno Pitacco" di MIB Trieste School of Management, membro della Core Faculty di MIB Trieste e Professoressa Ordinaria di Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie all'Università di Parma.
Daniela Tabakova, PhD, Attuaria, Membro della Core Faculty di MIB Trieste in Area Insurance & Risk Management.
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Presentazione
I trend sulla durata di vita e i vari interventi legislativi sulla definizione del beneficio pensionistico pubblico fanno sì che la ricchezza degli individui sia esposta, in particolare dall’età adulta avanzata in poi, a vari rischi, tra cui quello di esaurimento del proprio patrimonio; a causa di una lunga durata di vita (evento di per sé positivo), ci si potrebbe infatti trovare in ristrettezze finanziarie. Questo rischio può essere coperto sottoscrivendo un prodotto di rendita vitalizia, che garantisce un pagamento a vita.Il mercato delle rendite, tuttavia, resta sottodimensionato, e non solo in Italia. La domanda è modesta. Tra i vari motivi, c’è quello del prezzo: la rendita viene percepita costosa da molti, in particolare dai soggetti che non godono di condizioni di salute ottimali. In effetti, nel prodotto tradizionale di rendita il prezzo è formulato avendo come riferimento soggetti in condizioni di salute ottimali e con stile di vita buono o molto buono.
Le rendite special-rate sono caratterizzate dall’offerta di prezzi differenziati in relazione allo stile di vita o allo stato di salute del sottoscrittore. La loro disponibilità potrebbe stimolare la domanda, con effetti di ampliamento del numero di posizioni assicurate, ma altresì di maggiore eterogeneità tra le stesse, a causa di una maggiore diversificazione delle aspettative di vita dei sottoscrittori.
Offrendo rendite, i gestori si espongono a propria volta al rischio di longevità, rispetto sia ai singoli sottoscrittori (che potrebbero avere una durata di vita superiore alla media), sia all’intero insieme di sottoscrittori (la cui durata media di vita potrebbe rivelarsi superiore a quanto previsto in fase di fissazione del prezzo). Il rischio (in particolare, il primo) si riduce quando la dimensione della collettività è più ampia, ma può risultare accresciuto quando la collettività è eterogenea.
Il paper studia quest’ultimo problema, indagando il trade-off tra dimensione ed eterogeneità sul profilo di rischio del gestore. Il paper estende un precedente problema già analizzato nell’ambito delle ricerche di DemoLab (Pitacco e Tabakova, 2022), ma lavorando con un modello più generale. I risultati ottenuti suggeriscono (in linea con la precedente ricerca di DemoLab) che il profilo di rischio del gestore dovrebbe migliorare a fronte di un maggior numero di rendite sottoscritte, pur a fronte di una maggiore eterogeneità delle singole posizioni. In altri termini: le rendite special-rate possono rappresentare un’opportunità di crescita del mercato. Occorre, tuttavia, notare che, nel complesso, i gestori di rendite restano esposti al cosiddetto rischio aggregato di longevità, cioè al rischio che la durata media di vita dell’insieme dei sottoscrittori risulti superiore alle aspettative. Le possibili soluzioni per far fronte a questo rischio sono oggetto di varie discussioni in ambito accademico e professionale e costituiscono altresì temi di ricerca del Centro.
Autori
Annamaria Olivieri, PhD, Direttore del Centro di Ricerche Assicurative "Ermanno Pitacco" di MIB Trieste School of Management, membro della Core Faculty di MIB Trieste e Professoressa Ordinaria di Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie all'Università di Parma.Daniela Tabakova, PhD, Attuaria, Membro della Core Faculty di MIB Trieste in Area Insurance & Risk Management.