
Keynote speaker d’eccezione il CEO di Snam Stefano Venier
Consolidare i rapporti di partnership, facilitare opportunità di networking ma soprattutto dare uno sguardo a quello che sarà il futuro del MIB Trieste School of Management dei prossimi anni. Questi alcuni dei temi affrontati oggi durante il tradizionale evento organizzato dalla business school di Trieste, in cui la Governance della scuola ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni consorziate e partner.
L’incontro è stato anche un’occasione per condividere le visioni e le strategie che la Scuola sta sviluppando e per acquisire preziose indicazioni e suggerimenti che stimoleranno le future scelte strategiche.
A fare gli onori di casa Vladimir Nanut, Fondatore e Amministratore Delegato di MIB Trieste School of Management, che ha accolto soci e stakeholder presenti: “L’obiettivo di questo terzo evento a voi dedicato è quello di far conoscere le attività della scuola, accogliendo indicazioni e suggerimenti dai partner su temi strategici rilevanti e promuovere la conoscenza e il networking. Il confronto costante con i nostri partner è coerente con la nostra missione, quella di essere una risorsa a disposizione della business community. La Scuola continua a essere impegnata nello sviluppo di un patrimonio di conoscenze, competenze ed esperienze che vuole mettere a disposizione della comunità per lo sviluppo del capitale umano. Siamo qui per promuovere la crescita e l’aggiornamento della classe dirigente del futuro”.
In rappresentanza del Comune di Trieste è poi intervenuta la ViceSindaco Serena Tonel: “Negli ultimi cinque anni abbiamo visto a Trieste un +30% nei nuovi investimenti industriali e un +15% di incoming turistico. Questo è un chiaro sintomo di un fermento economico e sociale che va però gestito e favorito. Questa città ha una posizione geopolitica che agevola, tra le altre cose, anche una grande propensione all'innovazione che Trieste ha saputo coltivare, anche dal punto di vista della formazione. Da un lato alta formazione scientifica, dall’altro finanziaria ed economica, che il MIB si occupa di fare in modo egregio da decenni, senza trascurare l’internazionalità. Questo è uno dei punti di forza che abbiamo la responsabilità di promuovere come istituzione. Ringrazio tutti i soci del MIB, che hanno creduto e credono adesso nelle potenzialità di Trieste. Siete un valore aggiunto che ci proietta sul piano internazionale”.
In rappresentanza della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia è intervenuto Sebastiano Callari, Assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi:
“La Regione è onorata di avere nel proprio territorio istituti di ricerca e di alta formazione di assoluto livello e il cui prestigio è riconosciuto su scala globale. La loro attività contribuisce ad aumentare l’attrattività del Friuli Venezia Giulia e a spingerlo nei processi di sviluppo e innovazione. Non possiamo immaginare una crescita economica senza un'alta formazione che ci permetta di essere competitivi a livello locale, nazionale e internazionale. Conoscenza e sapere sono direttamente proporzionali alla libertà di una comunità e alla sua capacità di scegliere in che direzione crescere senza subire le pressioni di sistemi esterni ai propri valoro di riferimento. È essenziale trovare quella giusta via di mezzo tra la necessità di salvaguardare l’ambiente a beneficio delle future generazioni e di mettere in atto un percorso atto a mantenere le chiavi della produttività nelle mani delle democrazie occidentali. Abbiamo il dovere di affiancare il concetto di sostenibilità tecnologica a quelli di sostenibilità ambientale ed economica. In questa cornice – ha concluso Callari – il ruolo dell'alta formazione è centrale nel decidere il destino di una comunità: di ciò dobbiamo tutti sentirci responsabili”
Ha poi preso la parola il Presidente del MIB Cristiano Borean, CFO di Assicurazioni Generali:
“Come scuola ci siamo interrogati su come far evolvere MIB nel prossimo triennio, che sarà fondamentale per rimanere al passo di un mondo che sta accelerando molto rapidamente. Abbiamo da poco modificato il CdA, inserendo figure di spicco sia lato finanziario che imprenditoriale. Questo ci permetterà di avere un punto di vista ancor più privilegiato per capire verso quale direzione dovrà dirigersi la Scuola nel prossimo futuro. Ad oggi siamo una struttura con una rete di oltre 3000 diplomati distribuiti in tutto il mondo. Quest'anno abbiamo avuto oltre 300 nuovi iscritti nei master, 1218 partecipanti ai programmi di executive education, 65 docenti tra core e visiting faculty. Sono numeri che ci possono permettere di fare un vero salto di qualità. Abbiamo individuato 8 aree di sviluppo che dobbiamo a nostro avviso tenere presenti nei prossimi 3 anni. Dovremo essere in grado di bilanciare lo sviluppo del ramo di assicurazioni e risk management con quello dei programmi in general management. Allo stesso modo dovremo equilibrare l’educazione post graduate con l’executive education. Sarà inoltre importante mantenere i corsi nel formato ibrido, che unisce formazione digitale e in presenza: siamo sopravvissuti al Covid con lezioni a distanza, ma il management deve far interagire le persone, perché dall'interazione nascono energia e idee. Altra importante linea da sviluppare dovrà essere quella sulla formazione sulla gestione dei dati, l’artificial intelligence e la generative AI: in questo campo risiedono enormi opportunità e il ruolo del MIB sarà importante per fornire competenze fortemente distintive a livello manageriale. Sarà importante mantenere viva e attiva la ricerca applicata, per garantirci quello che noi chiamiamo "Financial Times level". Non vogliamo competere con realtà enormemente più grandi, ma sviluppare caratteristiche fortemente distintive per essere riconoscibili. Dobbiamo continuare a lavorare con tutti gli stakeholder per estendere le partnership e creare nuovi legami con la business community. Sarà poi fondamentale proseguire il processo per rendere la scuola e le sue attività sempre più sostenibili, soprattutto a livello sociale. Vedo un luminoso futuro per MIB Trieste School of Management, che sarà garantito anche dal supporto di istituzioni politiche, formative e di aziende private. La rarità di queste sinergie, che siamo riusciti ad attivare, ci mette in rampa di lancio per diventare un vero punto di riferimento nel settore”.
Ha preso poi la parola per il suo keynote speech Stefano Venier, CEO di Snam S.p.A. e membro del CdA del MIB, che ha offerto una prospettiva privilegiata sulle sfide attuali del business internazionale, in particolare su come bilanciare la necessità di un approvvigionamento energetico stabile e sicuro con l'imperativo di ridurre l'impatto ambientale e promuovere la transizione energetica:
"Ci troviamo in un periodo di estrema complessità – ha analizzato Venier - caratterizzato da una 'policrisi' che coinvolge aspetti ambientali, economici, sociali, demografici, energetici, culturali e geopolitici. La nostra sfida principale è conciliare le esigenze di sicurezza energetica e sostenibilità con la transizione verso un futuro decarbonizzato. Nonostante la volatilità del mercato energetico, l'Europa e l'Italia hanno fatto progressi significativi nella riduzione della dipendenza dal gas russo, grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e allo sviluppo delle infrastrutture. In Italia, stiamo lavorando su progetti come la Linea Adriatica e il SoutH2 Corridor, che non solo aumenteranno la capacità di trasporto del gas ma saranno anche pronti per l'idrogeno, contribuendo così alla transizione energetica. È essenziale adottare un approccio di 'integrazione multilivello', che unisca sicurezza, transizione e innovazione tecnologica, per affrontare le sfide attuali e future. La sostenibilità deve essere perseguita attraverso una pluralità di orizzonti applicativi, includendo la riduzione delle emissioni, la tutela della biodiversità e l'attenzione alle comunità locali. Solo un sistema in salute può organizzarsi per entrare in sintonia con il Pianeta, e per questo motivo, in Snam, puntiamo su infrastrutture a prova di futuro e su un piano strategico ambizioso che prevede investimenti significativi in biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio della CO2 ed efficienza energetica."
L’incontro è stato anche un’occasione per condividere le visioni e le strategie che la Scuola sta sviluppando e per acquisire preziose indicazioni e suggerimenti che stimoleranno le future scelte strategiche.
A fare gli onori di casa Vladimir Nanut, Fondatore e Amministratore Delegato di MIB Trieste School of Management, che ha accolto soci e stakeholder presenti: “L’obiettivo di questo terzo evento a voi dedicato è quello di far conoscere le attività della scuola, accogliendo indicazioni e suggerimenti dai partner su temi strategici rilevanti e promuovere la conoscenza e il networking. Il confronto costante con i nostri partner è coerente con la nostra missione, quella di essere una risorsa a disposizione della business community. La Scuola continua a essere impegnata nello sviluppo di un patrimonio di conoscenze, competenze ed esperienze che vuole mettere a disposizione della comunità per lo sviluppo del capitale umano. Siamo qui per promuovere la crescita e l’aggiornamento della classe dirigente del futuro”.
In rappresentanza del Comune di Trieste è poi intervenuta la ViceSindaco Serena Tonel: “Negli ultimi cinque anni abbiamo visto a Trieste un +30% nei nuovi investimenti industriali e un +15% di incoming turistico. Questo è un chiaro sintomo di un fermento economico e sociale che va però gestito e favorito. Questa città ha una posizione geopolitica che agevola, tra le altre cose, anche una grande propensione all'innovazione che Trieste ha saputo coltivare, anche dal punto di vista della formazione. Da un lato alta formazione scientifica, dall’altro finanziaria ed economica, che il MIB si occupa di fare in modo egregio da decenni, senza trascurare l’internazionalità. Questo è uno dei punti di forza che abbiamo la responsabilità di promuovere come istituzione. Ringrazio tutti i soci del MIB, che hanno creduto e credono adesso nelle potenzialità di Trieste. Siete un valore aggiunto che ci proietta sul piano internazionale”.
In rappresentanza della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia è intervenuto Sebastiano Callari, Assessore regionale al patrimonio, demanio, servizi generali e sistemi informativi:
“La Regione è onorata di avere nel proprio territorio istituti di ricerca e di alta formazione di assoluto livello e il cui prestigio è riconosciuto su scala globale. La loro attività contribuisce ad aumentare l’attrattività del Friuli Venezia Giulia e a spingerlo nei processi di sviluppo e innovazione. Non possiamo immaginare una crescita economica senza un'alta formazione che ci permetta di essere competitivi a livello locale, nazionale e internazionale. Conoscenza e sapere sono direttamente proporzionali alla libertà di una comunità e alla sua capacità di scegliere in che direzione crescere senza subire le pressioni di sistemi esterni ai propri valoro di riferimento. È essenziale trovare quella giusta via di mezzo tra la necessità di salvaguardare l’ambiente a beneficio delle future generazioni e di mettere in atto un percorso atto a mantenere le chiavi della produttività nelle mani delle democrazie occidentali. Abbiamo il dovere di affiancare il concetto di sostenibilità tecnologica a quelli di sostenibilità ambientale ed economica. In questa cornice – ha concluso Callari – il ruolo dell'alta formazione è centrale nel decidere il destino di una comunità: di ciò dobbiamo tutti sentirci responsabili”
Ha poi preso la parola il Presidente del MIB Cristiano Borean, CFO di Assicurazioni Generali:
“Come scuola ci siamo interrogati su come far evolvere MIB nel prossimo triennio, che sarà fondamentale per rimanere al passo di un mondo che sta accelerando molto rapidamente. Abbiamo da poco modificato il CdA, inserendo figure di spicco sia lato finanziario che imprenditoriale. Questo ci permetterà di avere un punto di vista ancor più privilegiato per capire verso quale direzione dovrà dirigersi la Scuola nel prossimo futuro. Ad oggi siamo una struttura con una rete di oltre 3000 diplomati distribuiti in tutto il mondo. Quest'anno abbiamo avuto oltre 300 nuovi iscritti nei master, 1218 partecipanti ai programmi di executive education, 65 docenti tra core e visiting faculty. Sono numeri che ci possono permettere di fare un vero salto di qualità. Abbiamo individuato 8 aree di sviluppo che dobbiamo a nostro avviso tenere presenti nei prossimi 3 anni. Dovremo essere in grado di bilanciare lo sviluppo del ramo di assicurazioni e risk management con quello dei programmi in general management. Allo stesso modo dovremo equilibrare l’educazione post graduate con l’executive education. Sarà inoltre importante mantenere i corsi nel formato ibrido, che unisce formazione digitale e in presenza: siamo sopravvissuti al Covid con lezioni a distanza, ma il management deve far interagire le persone, perché dall'interazione nascono energia e idee. Altra importante linea da sviluppare dovrà essere quella sulla formazione sulla gestione dei dati, l’artificial intelligence e la generative AI: in questo campo risiedono enormi opportunità e il ruolo del MIB sarà importante per fornire competenze fortemente distintive a livello manageriale. Sarà importante mantenere viva e attiva la ricerca applicata, per garantirci quello che noi chiamiamo "Financial Times level". Non vogliamo competere con realtà enormemente più grandi, ma sviluppare caratteristiche fortemente distintive per essere riconoscibili. Dobbiamo continuare a lavorare con tutti gli stakeholder per estendere le partnership e creare nuovi legami con la business community. Sarà poi fondamentale proseguire il processo per rendere la scuola e le sue attività sempre più sostenibili, soprattutto a livello sociale. Vedo un luminoso futuro per MIB Trieste School of Management, che sarà garantito anche dal supporto di istituzioni politiche, formative e di aziende private. La rarità di queste sinergie, che siamo riusciti ad attivare, ci mette in rampa di lancio per diventare un vero punto di riferimento nel settore”.
Ha preso poi la parola per il suo keynote speech Stefano Venier, CEO di Snam S.p.A. e membro del CdA del MIB, che ha offerto una prospettiva privilegiata sulle sfide attuali del business internazionale, in particolare su come bilanciare la necessità di un approvvigionamento energetico stabile e sicuro con l'imperativo di ridurre l'impatto ambientale e promuovere la transizione energetica:
"Ci troviamo in un periodo di estrema complessità – ha analizzato Venier - caratterizzato da una 'policrisi' che coinvolge aspetti ambientali, economici, sociali, demografici, energetici, culturali e geopolitici. La nostra sfida principale è conciliare le esigenze di sicurezza energetica e sostenibilità con la transizione verso un futuro decarbonizzato. Nonostante la volatilità del mercato energetico, l'Europa e l'Italia hanno fatto progressi significativi nella riduzione della dipendenza dal gas russo, grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento e allo sviluppo delle infrastrutture. In Italia, stiamo lavorando su progetti come la Linea Adriatica e il SoutH2 Corridor, che non solo aumenteranno la capacità di trasporto del gas ma saranno anche pronti per l'idrogeno, contribuendo così alla transizione energetica. È essenziale adottare un approccio di 'integrazione multilivello', che unisca sicurezza, transizione e innovazione tecnologica, per affrontare le sfide attuali e future. La sostenibilità deve essere perseguita attraverso una pluralità di orizzonti applicativi, includendo la riduzione delle emissioni, la tutela della biodiversità e l'attenzione alle comunità locali. Solo un sistema in salute può organizzarsi per entrare in sintonia con il Pianeta, e per questo motivo, in Snam, puntiamo su infrastrutture a prova di futuro e su un piano strategico ambizioso che prevede investimenti significativi in biometano, idrogeno, cattura e stoccaggio della CO2 ed efficienza energetica."